8 Agosto 2007
Le dolci melodie della salsa romantica nel concerto unico di Ray Sepúlveda

Al Festival LatinoAmericando un

appassionato interprete che nella musica mette tutto il suo cuore e la sua anima: il modo di cantare di Ray Sepúlveda, intenso e dallo stile inconfondibile, è

capace di emozionare il pubblico con le sue sonorità romantiche e ballabili.

La sera del venerdì 10 agosto sarà un’occasione unica per sentire uno dei

più importanti cantanti di salsa. Ray Sepúlveda è un artista apprezzato in tutto il mondo che ha tenuto concerti al Madison Square Garden e al Radio City Music

Hall di New YorK e ha collaborato con grandi artisti come il jazzista Grover Washington Jr. e Tito Puente, per il quale nel 1991 ha partecipato alla registrazione

del suo centesimo album, The Mambo King. Recentemente ha cantato in Europa; in Italia riscuote largo successo grazie a hit come la celebre canzone in duo con

Johnny Rivera No vale la pena.

Ray Sepúlveda nasce a Brooklyn da genitori portoricani e fin da piccolo si avvicina alla musica grazie all’influenza di suo

padre Ray Sepúlveda Sr, cantante di bolero e componente del trio Los Románticos. Musicalmente, la sua formazione è all’insegna dei suoi idoli preferiti come El

Gran Combo, Ismael Rivera, Rafael Cortijo, Héctor Lavoe e Chamaco Ramírez.
La sua carriera comincia all’età di 18 anni, cantando prima nel gruppo de La

Justicia e poi, assieme al famoso Frankie Ruíz, in un’altra band molto conosciuta, La Dictatora.

Tornato a New York dopo sei anni passati a Porto Rico,

Sepúlveda incomincia una serie di collaborazioni con varie orchestre che costituiranno il fondamentale trampolino di lancio per la sua carriera solista: con La

Sociedad 76 fa le sue prime registrazioni cantando in alcune canzoni contenute nell’album The big apple, poi si unisce a quella di Adalberto Santiago. Il gruppo

compare nel film con Robin Williams Moscow on the Hudson e Sepúlveda ottiene una parte anche nella commedia Turk 182. Dopo una collaborazione con il leggendario

cantante salsero Héctor Lavoe, l’artista portoricano si ritira dall’ambiente musicale per lavorare al Servizio Postale degli Stati Uniti e risollevare la propria

famiglia dalla crisi economica che stava attraversando.

Il rientro sulle scene musicali nel 1988 segna l’inizio dell’ascesa di Sepúlveda: con la Johnny y

Ray Orchestra registra Night gold e Salsa con clase, il cui produttore musicale Sergio George diviene figura fondamentale nel modellare all’artista con uno stile

che in quegli anni riscuoterà vari successi. Tra i brani si ricordano Bandolera e Mascarada, rifacimento salsero di un brano famoso del cantante messicano Joan

Sebastian. Sempre con George, Sepúlveda pubblica Un poquito más e Con sabor, seguiti nel 1994 da Llegaste tú, l’album con cui l’artista perfeziona al meglio il suo

modo di suonare la salsa romantica. Grazie al successo ottenuto da questo lavoro, Sepúlveda gira per tutto il mondo e rafforza la sua fama cantando in inglese con

hit come Superstar, You are my lady e Dreaming of you.

Dopo che nel 1997 pubblica De todo un poco, che contiene il singolo La dama de mis amores cantata con

Tito Nieves, Sepúlveda nel 1999 fa uscire il suo quinto e ultimo lavoro nel quale, tra i vari brani di salsa romantica cui collaborano artisti come Louis García e

Domingo Quiñones, c’è Volveré, che è arrangiata dal trombettista portoricano Humberto Ramìrez.

In allegato un segmento del brano Un poquito más.

Orario inizio concerti: ore 21,30 circa.
Ingresso 15 euro

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante manifestazione

dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è diventato uno dei principali appuntamenti estivi capaci di portare in Italia la cultura, la tradizione e

il calore di un grande continente. Il festival ingloba diversi aspetti: la musica, la danza, la cultura, la gastronomia, l’artigianato e il turismo. Un evento

unico in Europa, con un forte valore culturale, che integra la dimensione dello svago e del divertimento, con quella informativa sui paesi latinoamericani che da

sempre affascinano l’immaginario collettivo.