8 Novembre 2017
L’inverno è alle porte: buoni consigli per affrontare al meglio la stagione più fredda con un malato di Alzheimer

Il freddo è la manifestazione invernale alla quale si dovrebbe prestare più attenzione, prendendo le debite precauzioni senza sottovalutarlo; soprattutto lo deve fare il caregiver di un anziano malato di Alzheimer. La dott.ssa Loredana Locusta, psicologa esperta in neuropsicologia clinica e responsabile del Nucleo Alzheimer di Villaggio Amico, il centro polifunzionale d’eccellenza alle porte di Milano, propone semplici consigli per prevenire disagi e incidenti nella quotidianità.

 

Milano, novembre 2017 – Così come nei mesi più caldi, anche nella stagione fredda è bene porre delle attenzioni supplementari alla salute dell’anziano. In particolare risulta fondamentale con il malato di Alzheimer, riflettendo su quanto e come il cambiamento climatico può influire sul suo benessere psico-fisico.

 

“Il freddo invernale ha almeno tre conseguenze sull’anziano: l’aumento della pressione arteriosa, l’aumento delle malattie respiratorie, l’aumento delle cadute.  – sottolinea la dott.ssa Locusta – Per chi soffre di Alzheimer, così come per il caregiver, la persona che se ne prende cura, l’inverno non è quindi solo la stagione delle spensierate feste in famiglia, delle settimane bianche e delle giornate corte.”

 

Ecco allora qualche semplice suggerimento per affrontare il freddo invernale:

 

1- Attenzione alla sindrome del tramonto o sindrome del sole calante, che, solitamente, colpisce le persone affette da demenza.

 

Quando gli ultimi raggi di sole scompaiono, nella persona con demenza può presentarsi uno stato confusionale, che si manifesta con incapacità di mantenere l’attenzione anche su compiti basici, disorganizzazione del pensiero e del discorso, inversione dei ritmi di sonno e veglia e, in casi più gravi, deliri e allucinazioni. Queste manifestazioni compaiono nel tardo pomeriggio, per poi aumentare durante la sera e la notte.

Fondamentale è ridurre al minimo le richieste nelle ora serali – ad esempio eliminare qualsiasi attività, anche educativa e/o fisioterapica, che stanca mentalmente e fisicamente.

 

2- Mettete l’idratazione e l’alimentazione al primo posto.

 

Come nel periodo estivo, anche in inverno è fondamentale capire cosa mangia e cosa beve la persona anziana. Ancora più attenzione va posta quando abbiamo dinanzi un anziano con Alzheimer perché, soprattutto con temperature rigide, difficilmente avvertirà la necessità di bere e, qualora l’avvertisse, potrebbe avere anche difficoltà nell’esprimere tale necessità.

Ricordiamogli noi di bere e di mangiare adeguatamente e in maniera organizzata. Con le temperature rigide una bevanda calda può divenire un vero toccasana.

 

3- Scegliete l’abbigliamento idoneo

 

La persona con Alzheimer spesso ha difficoltà nel vestirsi e, ancor più nello scegliere l’abbigliamento adeguato alle stagioni. E’ importante aiutarla nel vestirsi, in modo che possa avere un abbigliamento idoneo sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.

Entrando in ambienti caldi, è bene togliere gli strati di indumenti eccessivamente pesanti per evitare di sudare e quindi di potersi raffreddare. Sarebbe opportuno prediligere il cosiddetto “abbigliamento a cipolla”, in modo da adeguarlo alle variazioni climatiche.

 

4- Per le uscite, fate attenzione alla scelta dell’orario

 

Godersi una bella passeggiata è sempre una panacea perché aiuta la circolazione, la digestione e anche il buonumore. Attenzione però all’orario e alle temperature scelte: evitare le giornate e i momenti in cui le temperature sono troppo rigide come la mattina presto, la sera e la notte. Il disorientamento spazio-temporale dell'anziano con Alzheimer e la diversità di percezione del freddo, farà sì che la persona potrà anche chiederci di uscire nelle ore della mattina o della sera/notte che sono le più fredde.

Diamo noi dei tempi idonei, promettendo alla persona di uscire a un orario ben preciso che comunichiamo. Se vediamo la persona innervosirsi, perché la sua richiesta non è assecondata, proviamo a distrarre la sua attenzione coinvolgendolo in attività differenti.

 

5- Illuminate gli ambienti

 

In inverno i momenti di luce naturale si riducono, buona norma è creare un sistema di illuminazione adeguato evitando zone d’ombra. La poca illuminazione, se da una parte crea un momento di riposo e di relax, dall’altra può spaventare il Malato di Alzheimer. La poca illuminazione agevola infatti la perdita dei punti di riferimento dati dall’ambiente che appare come nuovo e ostile.

Prendiamo spunto dagli svedesi che, a causa delle poche ore di luce del sole, studiano, negli ambienti casalinghi, dove predisporre lampade e punti luce, che creano un’atmosfera intima e rilassante.

 

6- Chiacchiere & Sorrisi

 

Certamente questo consiglio non ha stagione. Ancora di più nel periodo invernale, quando si sta maggiormente a casa, creiamo uno spazio di ascolto empatico con l’anziano, chiacchieriamo con lui, coinvolgendolo in qualche attività ricreativa e sorridiamo insieme!