In Svezia lo sanno anche i bambini, come ci insegna Greta Thunberg. Da noi invece, una persona su due ignora ancora che la principale causa di inquinamento atmosferico è rappresentata dagli impianti di riscaldamento obsoleti, responsabili da sole del 60% delle polveri sottili disperse nell’ambiente. Un vero peccato, perché cittadini più consapevoli con differenti azioni, alcune anche di semplice attenzione quotidiana, potrebbero abbattere fino al 95% il fabbisogno termico delle proprie abitazioni, come già accade in oltre 200 edifici “green” certificati a Milano.
Milano, 14 maggio 2019 – Il peggio è alle spalle. Le giornate si stanno scaldando, gli impianti di riscaldamento sono definitivamente spenti e l’inquinamento atmosferico va diminuendo spontaneamente, come se volesse invogliarci ancora di più a qualche passeggiata all’aria aperta. Se non sapete spiegarvi il perché con la bella stagione lo smog di Milano si prenda una pausa di riflessione in attesa del prossimo inverno, state tranquilli, non siete i soli: un milanese su due non ne ha la più pallida idea. È quanto è emerso analizzando i risultati del quiz interattivo “Lo sapevi che?”, realizzato in occasione di “MCE in The City” l’evento a cui hanno partecipato oltre 7.000 persone durante la Settimana delle Energie Rinnovabili del Comune di Milano, per testare le conoscenze dei cittadini del capoluogo lombardo sul buon uso delle risorse energetiche.
Dati alla mano, risulta che soltanto il 48,3% dei partecipanti ha saputo rispondere alla domanda: “In che momento l’aria è migliore nelle aree urbane?”. D’estate, perché non c’è la componente di inquinamento legata al riscaldamento; d’inverno, perché l’aria fresca ammazza i microbi; o al tramonto, perché i raggi solari inclinati puliscono l’aria? La risposta corretta è l’estate, perché in questo periodo dell’anno viene meno la componente di inquinamento legata al riscaldamento. Sono gli impianti di riscaldamento – specialmente quelle di vecchia generazione – infatti, le principali responsabili della presenza di PM10 nell’ambiente. Acceso soltanto dalla metà di ottobre alla metà di aprile, il riscaldamento domestico è dunque il responsabile di oltre il 60% delle polveri sottili (fonte: Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – SNPA – “XIV Rapporto Qualità dell’ambiente urbano”).
E così, mentre le televisioni di tutto il mondo trasmettono gli appelli di Greta Thunberg – la giovanissima ambientalista svedese che si batte per un mondo più pulito –, gli italiani continuano a ignorare che il futuro green delle nostre città passa proprio dalle nostre case: sempre secondo le risposte date alle 38 domande del quiz di “MCE in the City”, quasi tutto quello che ruota attorno al riscaldamento domestico è un vero e proprio Carneade sconosciuto ai più. Pannelli radianti, pompe di calore, vetri tripli, ponti termici e così via sono concetti misconosciuti per la maggioranza degli intervistati. Peccato, perché abbattere drasticamente il fabbisogno termico delle nostre abitazioni è possibile, proprio a Milano ci sono già oltre 200 edifici “green” certificati o in corso di certificazione da parte del Green Building Council Italia.
Per averne la rappresentazione plastica, basta dare un’occhiata alla “<<Milano Green City Map>>” la prima cartina geografica, realizzata con il patrocinio del Comune e il supporto di MCE – Mostra Convegno Expocomfort, che identifica tutti gli edifici e le aree urbane che hanno adottato protocolli di certificazione energetica e ambientale, ma anche servizi per la mobilità sostenibile e alternativa: interi quartieri trasformati in distretti “green”, 93 colonnine di ricarica per veicoli elettrici (che diventeranno 1.000 nel 2020), 290 postazioni di bike-sharing Bike-mi con 3.650 biciclette e 1.150 a pedalata assistita e 218 km di itinerari ciclabili.
Risultati importanti, che descrivono un vero e proprio “Rinascimento Green” del Comune di Milano, ma ancora al di sotto del grande potenziale della città: con un piccolo sforzo in più sarebbe possibile intervenire radicalmente sull’efficienza del fabbisogno termico degli edifici in cui viviamo e lavoriamo, progettandoli o ristrutturandoli per risparmiare fino al 95% degli attuali consumi (in che modo è spiegato dettagliatamente nella <<guida per una casa energicamente più efficiente>> disponibile sul sito di MCE – Mostra Convegno Expocomfort). E allora sì che Milano sarebbe davvero una città pulita. Tutto l’anno, non soltanto in estate.