20 Aprile 2004
Marketing Forum 2004: tra formazione e informazione

Saranno di grande attualità e rilevanza per il mondo del

marketing i temi che verranno trattati quest’anno nelle conferenze e nei seminari della nona edizione di Marketing Forum che si svolgerà dal 4 al 7 ottobre

2004. E tutti i temi avranno relatori di prestigio internazionale.

La tecnologia ha cambiato non solo gli stili di vita dei consumatori. I processi di

gestione e comunicazione sono influenzati o addirittura dipendenti dalla tecnologia. Il marketing deve far suoi questi mutamenti e conoscere quali sono le

possibilità e quali i nuovi atteggiamenti che vengono richiesti per mantenere alta la competitività. Questo tema sarà discusso a Marketing Forum da

Edward de Bono , uno dei maggiori esperti mondiali di pensiero creativo, autore di oltre sessanta libri tradotti in trentasette lingue. De Bono è

conosciuto anche per la sua visione del pensiero laterale che tratta della gestione delle informazioni in sistemi complessi, come le reti neurali. De Bono

parlerà di “Creatività e innovazione: le tecniche fondamentali per sviluppare concetti nuovi, approcci diversi e azioni innovative”.

Il tema

dell’evoluzione dei meccanismi di comunicazione influenza anche la competitività tra i mercati. Marketing Forum mantiene dritta la rotta in questa direzione

per esplorare come è cambiato il mondo negli ultimi anni e come di conseguenza mutano le strategie di oggi e muteranno quelle del futuro. Un tema che vede tra

gli uomini più titolati a parlarne in termini concreti il presidente della prestigiosa Foundation on Economic Trends di Washington, Jeremy Rifkin.

Considerato il più grande conoscitore mondiale delle dinamiche dei mutamenti economici, Rifkin discuterà il tema oggetto del suo ultimo libro, ancora in

ultimazione, intitolato “Il sogno europeo, come l’Europa ha creato una nuova visione del futuro che sta lentamente eclissando il sogno americano”.

L’altro grande tema che sta influenzando fortemente l’economia e il marketing è la competizione tra oriente e occidente. Marketing Forum esplorerà questo

argomento coinvolgendo autorità, opinionisti, manager ed esperti per comprendere quali rischi e opportunità siano insite in questo cambiamento. Dunque,

“L’Oriente: tra paura e seduzione” un argomento fondamentale che è stato già oggetto di una ricerca sulla percezione del problema da parte dei direttori

marketing realizzata da Marketing Forum e Qmark Web Market Research. Un argomento ritenuto molto o abbastanza importante dal 98,1% degli intervistati. Il

tema verrà afrontato anche attraverso case histories, tra cui l’esperienza del Gruppo Swatch presentata da Michele Sofisti, presidente di Swatch SA.

Membro del “Enlarged Board of Directors” dello Swatch Group, responsabile delle marche dello Swatch Group in Cina.

La crescita esponenziale degli

investimenti del marketing negli eventi porta con sé un altro tema di grande rilevanza: le sponsorizzazioni. L’evoluzione di questo settore, le nuove possibilità

e le strategie stanno subendo un’evoluzione fondamentale. Se ne parlerà in un seminario curato da Andrea Mainardi, fondatore di Sportsmax Gmb. “Global

Excellence in Strategic Sports Marketing Consulting”. Mainardi è stato consulente di marchi del calibro di Nike, Salomon e Lotto, eventi come i mondiali di

calcio e gli ATP di Tennis, ed editori come Mediaset e Telepiù. Il suo seminario ha un titolo signifi cativo: “Dimentichiamo ciò che abbiamo imparato fino ad

oggi”.

Marketing Forum offre ai partecipanti, oltre a conferenze e seminari, anche una serie di momenti con caratteristiche mirate: workshop, meeting

group e personal consulting. In questo modo l’evento non solo è in grado di garantire l’attualità dei contributi e la qualità dei relatori, ma anche la

rispondenza del programma alla domanda di approfondimento del settore.

Le iscrizioni per la nona edizione di Marketing Forum chiudono il 20 luglio 2004.

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LA RICERCA “Oriente tra paura e seduzione”

Richmond

Italia, società organizzatrice di Marketing Forum, con la collaborazione di Qmark ha realizzato una ricerca qualitativa attraverso internet (160 questionari), che

indaga sull’evoluzione della percezione dei marketing manager italiani e dei consumatori sullo sviluppo del mercato orientale.

La ricerca ha affrontato i

temi della competitività orientale nei diversi settori merceologici, la percezione e l’atteggiamento delle aziende e dei consumatori italiani in relazione a

prodotti e mercati orientali e come vengono percepiti i prodotti “made in Italy” da parte del consumatore italiano.

Dunque oriente più paura o più

seduzione? Più seduzione, o meglio più opportunità che rischi. Lo dice il 75,6% del campione contro il 16,9% che vede prevalere i rischi. Secondo i manager,

quello dell’elettronica ed elettrotecnica (85%) è il settore in cui l’Oriente è più competitivo rispetto all’Europa. A seguire nella classifica troviamo:

informatica, tessile, auto/moto e abbigliamento.

Per circa la metà dei manager indagati, i prodotti orientali rappresentano un’opportunità per le aziende

italiane. In particolare, oltre il 50% dei manager, descrive come un’opportunità di crescita per le aziende italiane sia la delocalizzazione di impianti

produttivi in Oriente sia la commercializzazione/esportazione di marche italiane verso i paesi orientali.

Esaltare il concetto di “made in Italy” (77,9%)

e investire maggiormente sull’alta qualità del prodotto (44,4%) sono le principali tecniche che adottano le aziende italiane per difendersi dagli attacchi dei

mercati orientali, mentre investire in ricerca e sviluppo (52,5%) e stringere alleanze con aziende internazionali (34,4%) sono le principali tecniche per

difendersi dell’espansione dei prodotti orientali.

La percezione che ha il campione in merito ai prodotti Orientali è quella che essi siano meno costosi

(48,1%) e di minor qualità (32,5%) di quelli italiani o europei, ma che nel complesso abbiano un miglior rapporto qualità/prezzo (36,9%). L’83% degli intervistati

ritiene che comunque i consumatori italiani siano disposti ad acquistare anche marche orientali. In un’ottica di espansione del mercato orientale il “made in

Italy” sarà un elemento distintivo. Tale dato emerge chiaro se riferito al mercato italiano (75%), e aumenta sensibilmente se riferito al mercato internazionale

(93,1%).
Il 90% dei marketing manager ritiene che i consumatori, pur di acquistare un prodotto italiano, siano disposti a pagarlo di più rispetto a un

prodotto orientale.

Oltre il 98% dei manager ritiene importante per la crescita del mercato italiano il rapporto con quello orientale.

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