16 Giugno 2005
Massimo Carlotto parla su PeaceReporter in Argentina

Lo scrittore Massimo Carlotto scrive su PeaceReporter

della cancellazione dell’amnistia per i militari argentini coinvolti in rapimenti e omicidi durante la “guerra sporca” durata dal 1976 al 1983.

L’Argentina torna alla ribalta della cronaca di PeaceReporter con Massimo Carlotto. Lo scrittore, famoso al grande pubblico come autore di gialli e profondo

conoscitore dell’America Latina, parla dalle pagine del sito di informazione internazionale della delicata questione dei militari coinvolti durante la cosidetta

“guerra sporca” che ha insanguinato il Paese dal 1976 al 1983.
Massimo Carlotto interviene domani 16 giugno, su PeaceReporter (www.peacereporter.net) con

un articolo sulla decisione della Corte Suprema argentina che il 14 giugno ha annullato due leggi che fino a oggi avevano garantito l’immunità ai responsabili

delle dittature. Tra il 1976 e il 1983 si contarono 30 mila ‘desaparecidos’.
Le due leggi annullate sono quella del Punto finale, che fissava un termine

di 60 giorni per presentare le denunce dei delitti della dittatura, e quella dell’Obbedienza dovuta, secondo la quale i subordinati non potevano essere giudicati

in quanto obbedivano agli ordini dei superiori. Le due leggi ribattezzate ‘del perdono’ rappresentarono una vera e propria opera di cancellazione della memoria,

nata sotto il governo Alfonsin e completata dall’indulto per 216 militari del presidente Carlos Menem. Grazie alla cancellazione dell’amnistia approvata dalla

Corte Suprema si calcola che i militari che ora potrebbero finire sul banco degli imputati sono fra 500 e mille, il 10% dei quali ancora in servizio.

Massimo Carlotto ha scritto un libro, “Le irregolari”, dedicato proprio alle madri dei ‘desaparecidos’ (edizioni E/O 1998, 1999, Edizioni Angolo Manzoni 2002).

BIOGRAFIA DI MASSIMO CARLOTTO
Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956. Nel 1976, giovane universitario e militante di L.C., scopre

casualmente a Padova il cadavere senza vita di Margherita Magello e viene accusato dalla polizia dell’omicidio. Dopo il processo d’appello e prima della sentenza

diventa latitante all’estero, trasferendosi in Messico e iscrivendosi all’Università. Ma nel 1985 viene denunciato e rimpatriato. Comincia così la serie di

processi, rinvii, errori giudiziari, condanne sino alla grazia che il Presidente della Repubblica gli accorda nel 1993. Massimo Carlotto, libero, diventa

scrittore. Esordisce nel 1995 con il romanzo-reportage “Il fuggiasco”, ispirato alla sua esperienza di latitante e dando il via con “La verità dell’Alligatore”

alla fortunata serie di noir con protagonista l’Alligatore.
Tra i suoi libri: “Il corriere colombiano” (E/O, 2000), “Più di mille giovedì. La storia delle

madres de plaza de Mayo-Polvere. Amianto mai più” (Edizioni Angolo Manzoni, 2004), “L’oscura immensità della morte” (E/O, 2004), “Niente, più niente al mondo”

(E/O, 2004).