Milano, 18 dicembre 2025 – Nel 2025 il mercato italiano degli affittacamere si presenta in crescita nonostante alcune difficoltà legate a normative più stringenti sugli affitti brevi e un calo della domanda turistica. I dati principali mostrano infatti un calo della domanda stimato attorno al 9-10%, dovuto a minor interesse da parte di alcuni mercati turistici chiave (ad esempio i turisti europei), ma per contro un aumento dei prezzi sia per locazioni brevi sia per quelle rivolte a studenti e professionisti, soprattutto nelle grandi città italiane.
L’affitto di uno spazio a uso abitativo temporaneo e/o stagionale rappresenta quindi un’interessante opportunità, per chi possiede uno spazio libero in casa e cerca un reddito extra. Questo tipo di locazione può garantire un flusso di entrate costante con investimenti limitati, soprattutto nelle zone cittadine o universitarie ad alta domanda. Inoltre, affittare spazi “casalinghi” consente una gestione flessibile, facilitando l’inserimento di studenti e lavoratori temporanei. Un seminterrato abitabile, se ben ristrutturato e posizionato, può generare un affitto mensile compreso tra 400 e 700 euro in molte città italiane; in mercati più competitivi o con affitti brevi questo valore può aumentare sensibilmente.
In questo contesto i seminterrati si rivelano allora una risorsa preziosa per aumentare le opportunità di abitabilità nelle aree urbane. Tradizionalmente indicati come locali situati sotto il livello del terreno circostante, per lo più utilizzati come deposito per oggetti, possono rivelarsi interessanti per le finanze famigliari, e ricoprire un ruolo importante per la sostenibilità ambientale, riducendo il consumo di suolo cittadino e incentivando la rigenerazione urbana.
MCE Lab ha individuato gli step necessari per mettere in affitto una taverna (o seminterrato), per uso abitativo, indicando i lavori strutturali di adeguamento e le autorizzazioni urbanistiche e certificazioni di agibilità secondo la normativa vigente. Per affittare un seminterrato come spazio abitabile, è necessario garantire che il locale rispetti i requisiti di legge per l’abitabilità, tra cui un’altezza interna minima di almeno 2,40 metri (in alcuni casi 2,70 metri), un adeguato rapporto aeroilluminante per garantire luce e ricambio d’aria, e l’assenza di umidità. Occorre inoltre prevedere un vespaio aerato sotto il pavimento per isolare da infiltrazioni. I lavori tipici comprendono poi interventi di isolamento termico e idrorepellenza, rifacimento degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento a norma di legge (come riscaldamento a pavimento o pompe di calore), oltre al miglioramento della pavimentazione e l’installazione di illuminazione artificiale adeguata.
Dal punto di vista burocratico è necessario un progetto firmato da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere o geometra). Il professionista verificherà la conformità dell’immobile ai regolamenti edilizi del Comune e alla legge regionale, analizzando tutti i requisiti (altezze, possibilità di creare aperture, stato di fatto dell’immobile) al fine di verificare l’approvazione comunale tramite SCIA o Permesso di Costruire e la variazione catastale per adeguare la destinazione d’uso da cantina o deposito ad abitazione. È fondamentale verificare la fattibilità del progetto presso l’Ufficio tecnico comunale o tramite un professionista.
“Il mercato degli affitti in Italia sta vivendo una trasformazione profonda, guidata da una crescente domanda di soluzioni flessibili e temporanee, soprattutto nelle grandi città e nei contesti urbani in rapido cambiamento. – sottolinea Massimiliano Pierini, Managing Director di MCE – Mostra Convegno Expocomfort e Coordinatore di MCE Lab– L’interesse verso affitti brevi e soluzioni innovative si accompagna a una maggiore attenzione alle normative e alla qualità degli spazi offerti. Questo scenario rappresenta una sfida ma anche una importante opportunità per chi sa adattarsi a nuove esigenze, valorizzando al contempo il patrimonio immobiliare esistente.”
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