1 Dicembre 2004
Molte novità per PeaceReporter che festeggia un anno di attività

“Brindo all’importanza dell’informazione

in tempo di guerra”.
Questo l’augurio del presidente di Emergency Gino Strada presente questa mattina alla conferenza stampa.

PeaceReporter

si presenta al pubblico dopo un anno di vita e si appresta ad affrontare un 2005 pieno di novità. Nato da un’idea dell’agenzia giornalistica Misna

(Missionary Service News Agency) e della organizzazione umanitaria Emergency, PeaceReporter è un quotidiano online che tratta temi internazionali e

un’agenzia di stampa e di servizi editoriali che ha come obiettivo principale la diffusione della cultura della pace.

L’importanza di una fonte di

informazioni come PeaceReporter è stata sottolineata nella conferenza stampa di questa mattina dall’artista e autore Moni Ovadia: “In un momento in cui

l’informazione è omologata e blindata, il grande lavoro che svolge PeaceReporter assume un’importanza cruciale nella diffusione della cultura della pace. C’è un

grande bisogno di un’altra informazione che permetta di vedere cosa succede realmente nel mondo, per avere la possibilità di farsi ognuno una propria opinione.

Perché democrazia significa avere accesso al massimo grado di istruzione e soprattutto di informazione”.

Il direttore di PeaceReporter, Maso

Notarianni, ha detto: “PeaceReporter racconta quello che accade nel mondo dal punto di vista delle persone che vivono in prima persona situazioni di guerra,

senza nessuno schieramento politico”. Questo tipo di informazione è possibile grazie agli oltre duecentocinquanta collaboratori su cui può contare PeaceReporter,

da tutto il mondo. “I temi che trattiamo – ha proseguito Notarianni -sono relativi alle guerre e alla pace. Attualmente ci sono circa quaranta conflitti dichiarati

in tutto il mondo. Quello che ci proponiamo di fare è di mostrare, attraverso i racconti diretti, che questi conflitti potrebbero essere risolti in un altro modo,

più costruttivo. La nostra è una scommessa ed è solo questa la nostra scelta ideologica”.

Conclusa quella che Maso Notarianni ha definito “la fase del

rodaggio”, PeaceReporter punta ora a crescere. E lo fa attraverso numerose iniziative annunciate questa mattina.

Innanzitutto, è stata rinnovata

l’impostazione e la grafica del sito www.peacereporter.net, che ora propone in home page almeno cinque approfondimenti al giorno e una serie di notizie

brevi aggiornate ora per ora. Inoltre, sono presenti diversi link che portano a ulteriori approfondimenti dedicati a temi di rilievo, come le Schede Paese e le

Schede Conflitto. I servizi e gli articoli sono poi a loro volta suddivisi per canali: Storie, Dossier, Reportages, Interviste e anche le Buone Nuove che di solito

i giornali non danno.

Nelle prossime settimane sarà completata la realizzazione di PeaceReporter anche in edizione inglese, e poco dopo prenderà

il via anche l’edizione in lingua spagnola. La decisione è stata presa a fronte di una carenza mondiale di informazioni indipendenti sui temi

internazionali, e si è quindi deciso di tradurre i contenuti esclusivi di PeaceReporter nelle due lingue più diffuse.

Per promuovere e diffondere la

cultura della pace, PeaceReporter lancerà dal prossimo anno una campagna pubblicitaria stampa e radiofonica, realizzata dall’agenzia Wlf (gruppo Brand

Portal).

Da venerdì scorso (26 novembre) la trasmissione di Raitre “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio ospita il direttore di

PeaceReporter che racconta i fatti della settimana, spesso trascurati nelle pagine internazionali della stampa italiana.

Quotidianamente viene

realizzato un notiziario radiofonico di circa 4 minuti di notizie internazionali, diffuso attualmente da ventiquattro radio in tutta Italia.

Dal

mese di dicembre i collaboratori di PeaceReporter potranno proporre e distribuire news e reportage in tutto il mondo, grazie a un accordo siglato con l’agenzia di

stampa televisiva internazionale Telepress.

PeaceReporter è anche un’agenzia di servizi editoriali. Numerosi gli articoli e i servizi pubblicati

da altre testate, come Oggi, Gente, Vita, Viator, Alias, Il Manifesto, Il Gazzettino di Verona, Diario, D-La Repubblica delle donne, Agr, Radio Dolomiti, Circuito

Marconi, Rainews 24, EcoRadio. PeaceReporter è stato ripreso da tutte le principali agenzie e da tutti i principali quotidiani e periodici nazionali e in qualche

caso anche internazionali (Bbc e Reuters).

La redazione di PeaceReporter è composta da un gruppo di giornalisti con esperienze da inviati in diverse

parti del mondo che hanno scelto di raccontare la guerra in prima persona. Per fare ciò, PeaceReporter si avvale di numerosi collaboratori e di corrispondenti in

tutto il mondo. In totale, sono oltre 250 i giornalisti, operatori di organizzazioni non governative, religiosi di ogni credo, cooperatori, personale diplomatico

ed esponenti della società civile internazionale che hanno scelto di collaborare con la testata. La redazione si avvale anche della collaborazione e dell’appoggio

di personaggi di spicco, come il vignettista Vauro, presente ogni giorno con un suo disegno nella home page del sito.