7 Ottobre 2008
Nasce dai fibroblasti l’ultima terapia rivoluzonaria contro l’invecchiamento

Congelare la giovinezza. E’ questa

l’ultima frontiera terapeutica per la prevenzione e il trattamento dell’invecchiamento tissutale proposta dal professor Michele L. Zocchi.

La nuova

avveniristica metodologia per la prevenzione e il trattamento dell’invecchiamento e del rilassamento cutaneo, in particolare a livello del volto, è proposta dal

professor Michele Zocchi, chirurgo plastico di fama internazionale e pioniere della ricerca nel settore della medicina rigenerativa e delle cellule staminali

adulte indifferenziate derivate dal tessuto adiposo.

Questa rivoluzionaria terapia è oggi disponibile per tutti i pazienti italiani grazie alla fattiva

collaborazione scientifica tra il gruppo del professor Zocchi ed il Bioscience Institute di San Marino, struttura leader a livello europeo in tale settore.

La procedura è semplice e sicura: il medico, in ambulatorio, effettua un piccolissimo prelievo di cute (3mm2) da dietro l’orecchio e lo invia presso i

laboratori del Bioscience Institute. Nella cell factory di San Marino vengono estratti i fibroblasti e conservati in azoto liquido a – 198°C per numerosi anni. Per

i successivi interventi di ringiovanimento cutaneo, le cellule crioconservate potranno essere amplificate innumerevoli volte e, in pochi giorni, raggiungere

un’altissima concentrazione. I fibroblasti, una volta arricchiti di vitamine, aminoacidi, minerali, acidi nucleici e co-enzimi, sono pronti per essere iniettati

nelle zone cutanee da trattare. L’utilizzo di cellule autologhe, ossia prelevate dal paziente stesso, esclude il pericoli di rigetto che possono verificarsi con

prodotti o filler sintetici. Inoltre, i test di sterilità, effettuati prima dell’impianto, evitano ogni rischio di infezione.

Queste cellule sono preposte

alla sintesi e al metabolismo del collagene che costituisce la matrice elastica della cute. Nei processi di invecchiamento fisiologici, accelerati da processi

degenerativi causati da agenti esterni, quali la luce solare (photo-aging) o i fenomeni ossidativi (stress e carenze alimentari), un elemento di comune riscontro è

il depauperamento della matrice collagenica dovuta alla drastica riduzione dell’attività fibroblastica.

La possibilità di reintegrare questa carenza con un

consistente numero di fibroblasti giovani e attivi, fino a 500mila cellule per trattamento, permette di ricostituire la quantità di collagene sufficiente a

garantire il recupero del tono cutaneo e il conseguente attenuamento delle rughe di superficie e di tutti quegli inestetismi legati ai processi di

invecchiamento.