
In una intervista che sarà online oggi sul settimanale
Energie sensibili www.energiesensibili.it, l’AD di Sorgenia Massimo Orlandi spiega cosa cambia con la scoperta di
grandi giacimenti di gas non convenzionale e le ragioni tecniche ed economiche per cui la società energetica non ha mai voluto sposare la scelta nucleare.
“L’Italia ha una capacità di produzione di energia elettrica assolutamente adeguata alla domanda, anzi molto abbondante rispetto alla domanda, con o senza
l’importazione che comunque continuiamo ad avere. Il giusto mix di fonti di energia sarà quello fatto da gas e rinnovabili” dice Orlandi. “Il nucleare invece
limita le possibilità di sviluppo delle rinnovabili perché ha una produzione di energia assolutamente piatta, nelle ore e nel tempo, mentre le rinnovabili non sono
sempre disponibili come la domanda vorrebbe. Il ciclo combinato a gas permette di variare l’energia prodotta per seguire le mancanze di disponibilità da parte
delle rinnovabili, il nucleare no”.
Sulla questione delle fonti, Orlandi racconta lo scenario mutato di approvvigionamento di metano con lo sviluppo di
tecniche per l’estrazione di gas non convenzionale: “Nel mondo son stati scoperti 250 anni di riserve di gas naturale, il combustibile fossile più pulito che
esiste. Negli stati Uniti il prezzo è sceso a un terzo. Ci si deve aspettare una riduzione dei prezzi in tutto il mondo e una significativa riduzione del rischio
geopolitico.”
Sulla questione delle scorie Orlandi dice: “Il problema delle scorie apre una dimensione di tipo etico. In Italia Abbiamo dimostrato di non
essere nelle condizioni nemmeno di stoccarle figuriamoci di trattarle. Per ora le abbiamo spedite in Francia, ma ci torneranno indietro tra una decina d’anni”.