22 Giugno 2006
Pablo Milanès, il poeta adorato dagli artisti italiani

Cantautore storico, poeta, osservatore di grandi eventi

storici legati alla sua Cuba e al mondo in generale. La leggenda di Pablo Milanés, idolatrato da tanti autori italiani, arriva al Festival LatinoAmericando il 24

giugno

Pablo Milanés, storico compositore e interprete cubano, è uno degli artisti cui sono stati dedicati in tutto il mondo omaggi discografici con

cover delle sue interpretazioni, secondo un rituale riservato ai “grandissimi” (da Frank Sinatra a Bob Dylan, passando per Elvis e John Lennon). In Italia la

celebrazione è stata firmata con una raccolta del 1994 (“Ala bianca” per Polygram) cui hanno preso parte, tra gli altri, Cristiano De Andrè, Roberto Vecchioni,

Gino Paoli, Eugenio Finardi e Edoardo Bennato, Rossana Casale, Grazia Di Michele.

Il 24 giugno molti di questi nostri artisti assisteranno al concerto di

Milanés mischiati tra il folto pubblico del Festival LatinoAmericando, per quello che si preannuncia come uno degli appuntamenti più importanti dell’intera estate

musicale italiana.

Scorrendo i passi fondamentali della sua lunga e straordinaria carriera, iniziata a Cuba agli albori degli anni 60, si può comprendere il

carisma che sprigiona questo grande artista ultrasessantenne ma ancora carico di energia e di desiderio di indagare nell’universo delle sonorità e stupire. Dagli

esordi legati al genere “filin”, che prevede un uso particolare della chitarra per stabilire un profondo contatto col pubblico, fino alle recenti collaborazioni

con giovani star come Victor Manuel o i Manà. In mezzo scorre un fiume segnato soprattutto da vere e proprie pietre miliari come il disco pacifista realizzato in

piena guerra del Vietnam “Opera Pobre del Cantor” del 1968 o come la collaborazione sempre in quel periodo con personalità del calibro di Omara Portuondo,

destinata a diventare una star del progetto Buena Vista Social Club, o con Haydée Santamaria, figura politica e intellettuale che contribuirà ad ampliare e rendere

significativo il ruolo della nuova corrente artistico-musicale denominata Nueva Trova cubana, un movimento di rinnovamento della musica popolare cubana che

proponeva testi progressisti e di contenuto politico.

Con i lavori degli anni 80 Milanés, a dimostrazione di una preparazione artistica capace di coniugare

la forza dei testi con le esplorazioni musicali, segna una pagina importante per il rilancio del son tradizionale, storico genere nato a Cuba nel processo di

fusione tra le tradizioni degli schiavi africani e quelle dei colonizzatori spagnoli da cui hanno avuto origine molti ritmi popolari latini tra i quali la

guarancha, il mambo, la rumba e il salsa. Dischi come “No vivo en una sociedad perfecta”, “Te quiero porque te quiero” vedono l’utilizzo del basso come

accompagnamento, aggiungendo alla melodia altre sonorità non propriamente del son, con variazioni di fiati e pianoforte.

Nel 2001 esce “Pablo Querido” in

cui Milanés ospita talentuosi e giovani artisti ispanoamericani come Fher, cantante del gruppo Manà, Victor Manuel, Marco Antonio Muniz, Armando Manzanero. Il

risultato è uno straordinario incontro di esperienze e sonorità diverse che confermano la maestria di Milanés nel tenere fede dopo oltre quarant’anni di carriera

artistica al principio che ne ha connotato i ruggenti esordi: nutrirsi alle fonti della musica cubana tradizionale senza però mai dimenticare la modernità.

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è diventato una

tradizione della Milano d’estate, grazie soprattutto a uno spontaneo entusiasmo e a una costante attenzione del pubblico per le numerose proposte e iniziative

offerte. Un evento unico in Europa che ha un forte valore culturale, integrando l’aspetto dello svago e del divertimento con quello informativo su un continente

affascinante che da sempre è in cima all’immaginario europeo.