3 Aprile 2019
Pdl per la semplificazione fiscale d’azienda: le perplessità di Federnotai sulle cessioni d’azienda

Roma, 3 aprile 2019 – In merito alla proposta di Legge sulla semplificazione fiscale attualmente in esame della Commissione Finanze alla Camera, che per effetto di un emendamento a firma Carla Ruocco allargherebbe le competenze in materia di “cessioni e affitto d’azienda”, limitatamente alle imprese individuali, anche ai dottori commercialisti e agli avvocati oltre che ai notai, il presidente di Federnotai Giovanni Liotta commenta negativamente il dispositivo: “Partendo dal presupposto che per la maggiore tutela di cittadini e imprese gli atti effettuati dai notai sono per legge controllati dal Ministero della Giustizia – cosa che non accade invece per gli atti di commercialisti e avvocati –, la modifica normativa rischia di essere involontariamente una semplificazione inopportuna. Dal 1993 i notai garantiscono la trasparenza e la tracciabilità delle cessioni d’azienda quali pubblici ufficiali terzi indipendenti incaricati dallo Stato. L’efficienza di questo sistema è riconosciuta a livello internazionale da Banca Mondiale, Ocse e Gafi e a livello nazionale da DIA e Autorità Anticorruzione. I dati immessi dai notai nei pubblici registri, incluso il registro delle imprese, sono dati certi che hanno superato positivamente il controllo di legalità nell’interesse dello Stato con garanzia di assolvimento delle imposte dovute, essendo il notaio responsabile personalmente anche del loro pagamento.
Pertanto, se la proposta di Legge vuole andare nella direzione di una reale semplificazione, non si comprende la ratio di allargare la facoltà di autentica a categorie professionali meno controllate dallo Stato e meno esperte nel trattare i profili notarili della materia. Un simile scenario, come è facilmente intuibile, andrebbe a detrimento della tutela di cittadini e imprese. Al contrario, piuttosto, se in nome della semplificazione si decidesse che lo Stato debba rinunciare alla propria funzione di controllo, tanto varrebbe allora tornare allo stato quo ante il 1993, quando per le cessioni e l’affitto d’azienda era sufficiente una scrittura privata”.