11 Luglio 2006
Raul Paz alfiere di una nuova revoluciòn

Il Festival LatinoAmericando ospita sul suo palco Raul Paz, artista

cubano che miscela tempi, luoghi e stili in nome di una sperimentazione densa e di gran classe.

Siete sempre in conflitto perché vi lasciate

trasportare da una profonda passione per la migliore tradizione musicale dell’Havana, ma non potete fare a meno dei ritmi accattivanti del XXI secolo? Vi darà un

po’ di tregua, il 13 luglio, dal palco di LatinoAmericando, Raul Paz, padre fondatore dall’onda franco-cubana. Un artista che rivisita in profondità mambo, bolero

e montuno, reinterpretandoli in chiave dub, hip-hop, rock, con contaminazioni legate alla musica francese, che tanta importanza ha assunto nella sua vita.

Custode di una formazione musicale durata ben 15 anni all’Arts Academy dell’Havana, Raul, infatti, decide di terminare i suoi studi a Parigi, dove si trasferisce

nel 1996. L’incontro con la ville lumière, con la sua natura cosmopolita e con la sua vivacità intellettuale si rivela un terreno fertile, soprattutto per quanto

riguarda i palcoscenici e le amicizie. Paz in quegli anni è di casa al New Morning e all’Elysée Montmartre, conosce altri artisti afro-cubani in visita alla

capitale francese, tra cui Los Van Van, ed è coinvolto nella nascita del gruppo degli Orishas.

Nel 1999 The Voice del bolero Cheo Feliciano lo invita a

partecipare al concerto La Fania All Star: si spalancano le porte del successo, lo stesso anno il primo album Cuba Libre vede la luce ed è subito una rivelazione.

Raul si spinge poi nell’America del Nord, alla conquista della grande mela: detto fatto, all’uscita del suo album la stampa newyorkese gli conferisce un

premio come miglior rivelazione maschile in campo musicale. Il riconoscimento è un vero passe-partout per le migliori manifestazioni di tutto il continente e il

giovane si trova a mostrare il proprio istinto da concertista accanto a Celia Cruz e a Tito Puente.

Del 2003 è il suo secondo disco, Mulata, che precede il

nuovo Revolución, dove l’artista propone un interessante incontro tra il latin jazz e la musica elettronica.