14 Ottobre 2025
#RigeneraBoschi: in Puglia il 95% degli abitanti vede nelle foreste un alleato chiave contro la crisi climatica. Il 62% chiede più spazi verdi

A un anno dall’avvio del progetto di Sorgenia in cinque boschi italiani, tra cui il parco naturale regionale Bosco Incoronata, emergono i primi risultati scientifici restituiti dal monitoraggio degli alberi fatto con i dispositivi Tree Talkers. Una nuova ricerca presentata oggi a Roma e condotta per Sorgenia dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro indaga inoltre il rapporto degli abitanti della regione con le foreste.

 

14 ottobre 2025 – Il progetto #RigeneraBoschi di Sorgenia, dedicato alla tutela delle foreste italiane, si arricchisce di nuovi dati grazie alla ricerca Il rapporto degli italiani con i boschi e le foreste” che indaga la relazione tra gli italiani e il patrimonio forestale. L’indagine è stata commissionata da Sorgenia all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con la responsabilità scientifica di Giovanni Sanesi, docente di Selvicoltura e Parchi naturali e prodotti non-legnosi del bosco presso il dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti. I risultati presentati oggi a Roma, presso Palazzo Grazioli, confermano come la sensibilità ambientale degli abitanti della regione sia in crescita e in linea con gli esiti nazionali, rafforzando ulteriormente il ruolo dei boschi come risorsa chiave nella lotta alla crisi climatica e per la qualità della vita locale.

 

I risultati della ricerca Il rapporto degli italiani con i boschi e le foreste”
Lo studio ha coinvolto oltre 2.200 partecipanti adulti di tutte le regioni, nel periodo tra maggio e luglio 2025. Un campione ben bilanciato per genere, età, titolo di studio e distribuzione territoriale. Tra i principali risultati, l’analisi evidenzia che nel territorio pugliese, il 95% dei cittadini identifica le foreste come protagoniste nel contrasto alla crisi climatica, una percentuale leggermente superiore alla media nazionale (94,6%).

 

La maggior parte degli italiani pensa che i boschi nella propria regione, in Italia e in Europa siano di più rispetto al dato reale. Sul totale del campione, la sovrastima della copertura boschiva nazionale registrata in Puglia, tuttavia, è più contenuta rispetto ad altre regioni, un segnale di maggiore consapevolezza: +3,0 punti percentuali rispetto al valore reale riportato dall’INFC (Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di carbonio) 2015 che indica in poco più 11 milioni di ettari la superficie forestale complessiva, pari al 37% del territorio nazionale. Lo scostamento è in linea con il dato nazionale (+5,5).

 

Puglia: forte esigenza di informazione e temi d’interesse
Dalla ricerca emerge una forte domanda locale di informazione, probabilmente anche per effetto della dimensione della popolazione e di una maggiore vivacità del dibattito locale. La Puglia è tra le regioni che hanno espresso in misura più rilevante il bisogno di informazione con il 9,2% degli intervistati. Tra i temi di maggior interesse per i pugliesi, il 66,3% segnala la biodiversità e le aree protette; il 61,4% vorrebbe saperne di più di boschi e salute e il 55% di lotta alla crisi climatica.

 

Fruizione del bosco in Puglia
La pandemia ha fatto crescere la domanda di verde accessibile vicino alle città: questo aspetto emerge a livello nazionale in un confronto con lo studio condotto da Carrus nel 2020 che ha analizzato le percezioni forestali in un campione di circa mille cittadini italiani distribuiti in cinque regioni (Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lazio, Molise e Puglia). Rispetto ai dati dell’attuale ricerca, l’aumento più marcato si osserva nell’accresciuta percezione della rilevanza delle foreste rispetto alla dimensione di salute e di benessere psicologico (+0,48%). Nella ricerca attuale il bisogno di spazi verdi risulta particolarmente alto in Puglia (62,1%). L’esigenza è in linea con la domanda crescente di naturalità e benessere fisico.
Nella regione, il bosco viene visto soprattutto come risorsa ambientale e protettiva: la popolazione pugliese attribuisce grande importanza alla prevenzione del dissesto idrogeologico, al contrasto alla crisi climatica e alla tutela della biodiversità, con punteggi superiori alla media nazionale.

 

Sul fronte delle pratiche legate al bosco, in Puglia la fruizione è più ricreativa che utilitaristica. Come afferma il professor Giovanni Sanesi: “Tra i pugliesi spicca la voglia di vivere il bosco in modo emozionale: la pratica di registrare suoni naturali supera il 34% e il 48,5% degli intervistati mostra interesse per meditazione e yoga nella natura, ben oltre la media nazionale. Dormire sotto le stelle risulta un’esperienza concreta per oltre la metà degli intervistati, mentre attività come abbracciare gli alberi, camminare scalzi e partecipare a rituali simbolici sono in crescita, segno di una relazione sempre più personale e multisensoriale con il patrimonio forestale. Peraltro, questi risultati sono in linea con le sempre più frequenti iniziative di questo genere che si stanno affermando recentemente nel territorio pugliese.”

 

I risultati scientifici del monitoraggio con i Tree Talkers nel bosco dell’Incoronata
Il progetto #RigeneraBoschi di Sorgenia si compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico e un programma di attività di educazione ambientale rivolto ai più giovani. I dati raccolti in tempo reale grazie ai tree-talkers, dispositivi basati su tecnologia IoT, consentono di monitorare lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l’intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi. All’interno di questi boschi i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l’altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un’attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire.

 

A un anno dall’avvio del progetto, sono disponibili i primi risultati anche per il parco naturale regionale dell’Incoronata, che si estende nel cuore del Tavoliere delle Puglie su una superficie di oltre 1.000 ettari con praterie, boschi planiziali e ripariali ed una interessante biodiversità faunistica e floristica, e agroecosistemi. I sensori tree-talkers sono stati applicati alle querce roverelle, tipiche dell’area.

 

La ricerca, coordinata dal professor Giorgio Vacchiano – docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l’Università degli Studi di Milano – ha permesso di raccogliere in tempo reale dati in oltre 7.000 ore di monitoraggio per ogni sito.

 

Secondo le prime evidenze registrate, sui diversi territori gli interventi selvicolturali calibratirendono gli alberi mediamente più stabili e resistenti al cambiamento climatico. La gestione agirebbe dunque come una medicina preventiva per il bosco. Tuttavia, il bosco dell’Incoronata è in controtendenza rispetto ai dati di crescita: gli alberi qui crescono meno nella parte gestita del bosco. Un’eccezione complessa da interpretare, dovuta probabilmente alla tipologia di vegetazione, che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti. Una delle possibili ipotesi del fenomeno è che gli eucalipti (invasivi e competitivi) presenti solo nella parte gestita abbiano concorso a rallentare la crescita delle querce autoctone. Le fasi successive dello studio forniranno una maggiore quantità di dati e dunque aiuteranno a confermare o meno l’ipotesi.

 

La maggior parte dei siti conferma le aspettative e i segnali positivi della gestione sostenibile, eccetto in condizioni idriche particolarmente limitanti dove la gestione andrà calibrata in funzione del maggiore stress idrico estivo nei siti analizzati. Le eccezioni, anziché essere un “problema”, indicheranno agli scienziati la necessità di prestare attenzione a fenomeni complessi, riconducibili anche in parte alle diversità di gestione, e potenziali nuove scoperte, da approfondire nel secondo anno di ricerca.

 

Il monitoraggio coprirà cicli stagionali pluriennali, integrando i dati dei Tree Talker con misurazioni meteorologiche, analisi del suolo e del contenuto di carbonio. L’espansione della rete di monitoraggio e l’affinamento degli algoritmi di analisi prometteranno di ridefinire il protocollo di ricerca e di approfondire quali sono gli elementi che determinano scostamenti e controtendenza.

 

Il progetto #RigeneraBoschi ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.