19 Gennaio 2016
Rsa aperta: un valido servizio per il supporto economico, gestionale e psicologico a pazienti e famiglie

La neuropsicologa e psicoterapeuta Paola Chiambretto – responsabile del Centro Alzheimer presso il centro Villaggio Amico, in provincia di Varese – interviene in merito al servizio della Regione Lombardia RSA aperta di recente rinnovato fino ad aprile 2016. Una misura che offre un supporto gratuito alla famiglia del malato di Alzheimer in termini di intervento domiciliare o semiresidenziale. 

 

Dal 2004 in Lombardia, secondo i dati della Regione, il numero di persone in RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) con forme gravi di demenza e con Alzheimer è aumentato in modo rilevante (oltre il 22%), passando da 29.825 a 36.410 (30.469 demenze gravi e 5.941 Alzheimer). 

 

Complessivamente, le persone in condizione di cronicità socio-sanitaria (anziani non autosufficienti, disabili, dipendenze, etc), sono stimabili in circa 600 mila. Di queste persone, 60 mila anziani non hanno accesso alla rete dei servizi sociali e sociosanitari.

 

19 gennaio 2016 – In Lombardia le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) sono circa 650 per un totale di 57.608 posti a contratto. Ne è presente almeno una per ogni distretto socio sanitario e una ogni tre Comuni. In media ogni cento anziani over 75 anni, si contano sei posti RSA a contratto. La Regione sta lavorando sia per adeguare l’attuale sistema di offerta a disposizione delle famiglie dei malati (o caregiver), sia per costruire risposte innovative ai bisogni emergenti. In questo ambito, il centro polifunzionale Villaggio Amico ha aderito al progetto sperimentale Rsa aperta (Dgr 2942/14), attivo in Lombardia da 2014, per offrire ai pazienti e alle loro famiglie una rete sociale di assistenza e intervento. E’ la dottoressa Paola Chiambretto, neuropsicologa e psicoterapeuta responsabile del Centro Alzheimer di Villaggio Amico, a porre l’attenzione su questa misura che considera uno degli strumenti più innovativi per il sostegno economico, gestionale e psicologico delle famiglie, in una logica di multiservizio. 

 

“L’Alzheimer, che purtroppo è sempre più diffuso e ha un impatto economico spaventoso, è una patologia che passa attraverso la persona, il suo carattere, i parenti più vicini, il contesto in cui si vive. Perciò una rete sociale di assistenza e la conoscenza delle opportunità oggi messe a disposizione da enti e strutture sanitarie è fondamentale”, ha affermato Chiambretto, aggiungendo che “in Italia la quasi totalità degli anziani, compresi quelli colpiti da demenza, vive in famiglia e richiede il sostegno della Rsa”.

 

Con questo servizio vengono prescritti interventi flessibili erogabili dalle Rsa e dagli enti di assistenza domiciliare, come Villaggio Amico, a sostegno di una progettazione articolata tra domicilio e struttura assistenziale per la durata massima di un anno, in base al progetto individuale definito per il paziente della Asl. Come Rsa aperta, Villaggio Amico per esempio ha gestito sul suo territorio ad oggi 60 pazienti, di cui 47 con interventi domiciliari e 13 interventi misti (domiciliari e semi residenziali).

 

La Rsa aperta è uno dei due pilastri del welfare lombardo rappresentati dalla rete di strutture accreditate e dal fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili. La Rsa valuta le necessità del paziente attraverso una equipe medica ed elabora un piano individuale, cioè una scheda sintetica dei bisogni e degli obiettivi da raggiungere con un livello di gravità di ogni persona alla quale viene assegnato un voucher, che il caregiver presenterà alla struttura assistenziale. Il paziente può così usufruire di prestazioni a domicilio infermieristiche, assistenza alla famiglia, riattivazione psicofisica, assistenza personale, che sono economicamente sostenute dalla Asl.