9 Agosto 2007
Successo di pubblico al Salina Festival

“In questa manifestazione c’è spirito di fantasia e tanta originalità”.

Così ha commentato Paolo Taviani ritirando il premio CineMareMusica.

Si è concluso con un grande successo di pubblico il Salina Festival 2007. La seconda

edizione della manifestazione ha portato sull’isola delle Eolie grandi artisti e un numeroso pubblico con un’affluenza di oltre duemila persone.

Il ricco

cartellone di eventi, concerti, mostre, degustazioni, passeggiate sonore, si è chiuso domenica 5 agosto con la premiazione dei fratelli Taviani. Presente Paolo

Taviani, che ha ritirato il premio CineMareMusica anche per il fratello Vittorio dalle mani di Massimo Cavallaro, direttore artistico del Festival, e dei sindaci

dei tre comuni dell’isola. Il Premio va a personaggi della cultura e dello spettacolo che hanno saputo esportare nel mondo lo spirito Mediterraneo della Isole

Eolie. Per questo motivo quest’anno è stato assegnato all’intera attività registica dei Taviani, spesso intrecciata con la storia di queste isole, di cui sono

entrambi grandi appassionati e profondi conoscitori.

“In questo festival c’è uno spirito di fantasia e tanta originalità” – ha affermato il regista che

nel ringraziare per il riconoscimento ha raccontato della sua casa di Salina e dei suoi rapporti con gli abitanti dell’isola. Paolo Taviani, dopo aver paragonato

il sodalizio artistico col fratello Vittorio a quello dei fratelli Coen o dei Dardenne, ha parlato anche del loro ultimo film “La masseria delle allodole”,

premiato al Festival di Berlino. All’origine della tanto discussa pellicola sull’eccidio armeno, ha raccontato Paolo Taviani, c’è la storia della propria

collaboratrice domestica armena.
Discorsi che si sono collegati perfettamente al filo conduttore di questa edizione del Salina Festival, che è stato

l’abbandono. Un tema affrontato con ogni mezzo artistico e letto non solo come sinonimo di solitudine, e nostalgia, ma come scoperta di nuove emozioni,

integrazione tra popoli e ancora come realizzazione, espressione di sé e, infine, ritorno.