14 Settembre 2010
TV: effetto mondiale con un occhio alla crisi

Lo dice l’ultima analisi dell’Osservatorio 7Pixel, proprietario

dei siti Trovaprezzi e Shoppydoo, che ha stilato la classifica delle marche, dei modelli e delle tecnologie di TV più ricercate online nel primo semestre del 2010.

Tra i risultati più interessanti emerge che:

– Nei mesi di maggio e giugno 2010 le ricerche online di tv sono cresciute del 41% rispetto allo stesso periodo

del 2009 sia per effetto dei mondiali di calcio sia a causa dello spegnimento del segnale analogico in corso in diverse grandi regioni italiane.
– Crescono le

ricerche di tv a basso costo. Nel primo semestre 2010 si registra una sensibile crescita delle ricerche di tv a basso costo (fino a 499 euro) da gennaio (28,57%)

a giugno (32,08%) con un picco nel mese di aprile del 36,18%.
– A maggio entrano in classifica gli schermi con tecnologia 3D, ma non superano il 4,48% delle

ricerche complessive. Aumentano a giugno registrando un incremento e assestandosi sul 7,03%.
– Samsung è leader indiscusso con una quota media che supera il 41%

delle preferenze.

7Pixel ha realizzato attraverso il suo Osservatorio una nuova analisi degli interessi e delle tendenze di acquisto online sul mercato dei

televisori nel primo semestre dell’anno (gennaio-giugno 2010). La ricerca è stata effettuata su un campione di poco più di tre milioni di ricerche fatte da utenti

dei siti appartenenti al gruppo 7Pixel, Trovaprezzi.it e Shoppydoo.it che ogni mese raccolgono circa 5,5 milioni di visite.

Tra maggio e giugno 2010 le

ricerche online di televisori sono cresciute del 41,02% netto rispetto agli stessi mesi del 2009. La dimensione di questo dato, oltre a raccontare come di fatto i

mondiali di calcio siano ancora la tradizionale occasione durante la quale gli italiani cambiano il proprio televisore, è sicuramente dovuta anche allo

spegnimento del segnale analogico in corso in alcune grandi regioni italiane (tra cui Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna) che ha spinto molti italiani

alla sostituzione della tv in un periodo favorevole piuttosto che all’acquisto di un decoder.

Secondo i dati dell’Osservatorio nel settore dei televisori,

sei grandi marche trascinano il mercato e si spartiscono una quota del 90% circa: Samsung, Sony, LG, Philips, Sharp e Panasonic. La prima posizione è occupata da

Samsung con una media del 41,5%, un primato indisturbato, dato che LG, al secondo posto, segue a lunga distanza con una media del 17,21%. Philips (9,7%) terza solo

a gennaio e febbraio, viene superata da Sony (11,06%) nei successivi quattro mesi. Seguono Sharp, al quarto posto, con il 6,71% e al quinto Panasonic a brevissima

distanza con il 6,29%.

Interessante notare come in coda alla classifica delle dieci marche più cliccate ci siano due nicchie opposte che si alternano di

mese in mese. Da una parte Pioneer (0,5%), uno dei marchi di riconosciuta alta qualità con una media di prezzo che nel semestre in esame oscilla tra i 3.072 ed i

3.335 euro, dall’altra marchi low cost come Inno Hit, Dikom e Hannspree che coprono una fascia di prezzo che va dai 150 ai 220 euro. Va rilevato a questo

proposito che Pioneer ha annunciato nel febbraio del 2009 il ritiro dal mercato delle televisioni a schermo piatto entro il marzo del 2010: a tutti gli effetti nei

primi sei mesi dell’anno si è assistito al tentativo dei consumatori italiani di acquistare un Pioneer Kuro, una delle linee di televisori in assoluto più

apprezzate per qualità dagli esperti di audio e video.

Nella classifica dei dieci modelli più ricercati in tutto il periodo di riferimento i Samsung non

sono mai meno di cinque, a gennaio 10 modelli su 10 sono della casa coreana. Questo dato consente alcune osservazioni: Samsung intercetta soprattutto la massa di

pubblico che nelle proprie decisioni di acquisto parte da un marcato vincolo di bilancio (a maggio il 75% circa dei televisori Samsung venduti costava meno di

1.000 euro) e con il budget a disposizione vuole ottenere il massimo risultato inteso come mix di qualità e dimensioni. Samsung è il produttore che, da questo

punto di vista, ha saputo interpretare e soddisfare meglio le esigenze di questo fondamentale segmento di consumatori, riuscendo ad imporre un’idea di qualità

grazie alle continue innovazioni tecnologiche ben visibili (e ben pubblicizzate) di volta in volta sulle nuove serie.

In riferimento alle ricerche in base

alle classi di prezzo si può apprezzare nel corso del semestre un incremento molto forte della classe più economica, fino a 499 euro. A gennaio 2010 la relativa

percentuale di ricerche si attesta al 28,57% per crescere di mese in mese fino a toccare ad aprile il 36,18% andando poi a decrescere negli ultimi due mesi, in cui

si registra comunque un 4% in più rispetto a gennaio. L’eco della crisi si sente dunque anche nel comparto tv. I prodotti a basso costo hanno eroso quote

significative alle altre fasce di prezzo: la categoria 500-999 euro ha perso da gennaio circa 2 punti percentuali e la fascia 1.000-1.499 euro addirittura 3,59

punti. La categoria 1.500-1.999 parte a gennaio con un 6,72% e tocca ad aprile il suo minimo con 3,99% per risalire a giugno al 7,23%, merito anche della scelta di

tv di grandi dimensioni a beneficio della visione dei grandi eventi sportivi.

Per quanto riguarda le preferenze degli utenti rispetto alle dimensioni degli

schermi, si possono evidenziare degli aspetti interessanti: nella fascia compresa tra i 35 e 42 pollici si colloca il picco di richieste (media del 40,6%). Al

secondo posto si inseguono le categorie da 30 a 35 pollici (media del 22,27%) e quella oltre i 42 che registra una media di ricerche del 22,22%. Quest’ultima

fascia subisce un forte incremento nel mese di giugno e tocca i 24,07 punti percentuali. La stessa attenzione per gli schermi di grandi dimensioni si era già

verificata nell’estate 2008, anno dei grandi eventi sportivi: europei di calcio e olimpiadi di Pechino. Del resto, l’alta definizione è una tecnologia che esalta

le proprie caratteristiche e si apprezza maggiormente su schermi di grandi dimensioni e, in un mercato che attualmente richiede qualità nonostante la crisi, questa

risulta ancora la soluzione più acclamata. Va inoltre rilevato come da ottobre 2007, a parte qualche mese episodico, i televisori con schermo di dimensioni

superiori ai 35” siano attestati sempre intorno a valori superiori al 60 % del totale, con una punta massima del 65% nel mese di giugno. Questo elemento indica

come la preferenza per schermi di grandi dimensioni sia ormai radicata nelle preferenze e nello stile di fruizione del proprio televisore da parte del consumatore

italiano.

Gli schermi LED e LCD hanno definitivamente scalzato gli schermi al plasma. I tv LCD restano fino a maggio in prima posizione con una quota media

del 42,92% mentre gli schermi LCD LED, per la prima volta, a giugno superano la quota degli LCD diventando la tecnologia leader con il 42,03 % contro il 44,57%

della tecnologia LED. I televisori al plasma si attestano su una media del 9% circa con un exploit in giugno del 12,40 %: l’effetto mondiale, con la ricerca dello

schermo di grandi dimensioni, sicuramente è premiante rispetto a questa tecnologia che consente contemporaneamente pannelli estesi, ottima qualità di

visualizzazione e prezzi al pollice più bassi, al costo di maggiori consumi e di maggior ingombro.

Ancora più interessante la dinamica di mercato con il

lancio dei tv con tecnologia 3D, che aveva attirato su di sé moltissime attenzioni già prima dell’uscita ufficiale. A maggio le ricerche di televisori 3D si sono

assestate su una quota del 4,48% per arrivare al 7,03% nel mese di giugno. La promessa (piuttosto ambiziosa) di un primo mondiale in 3D nelle case degli italiani

parrebbe essere stata disattesa.

La partenza lenta, per lo meno in questa prima fase di lancio, può essere dovuta sicuramente ai prezzi molto elevati dello

schermo (in media 2.652 euro a maggio e 2.198 euro in giugno) e all’obbligo di occhialini (venduti a circa 100 euro al paio) indispensabili perché ogni spettatore

possa godere della visualizzazione dell’effetto 3D. Un altro fattore che non gioca a favore della tecnologia 3D sono gli angoli di visualizzazione non ottimali e

quindi con uno scarso effetto tridimensionale se non ci si siede perfettamente in asse rispetto al televisore. Molti potenziali acquirenti hanno preferito poi

aspettare il termine dell’evento sportivo mondiale, anche al fine di capire se davvero il 3D rappresenterà una rivoluzione oppure sarà da considerare solo un

costoso giocattolo. A proposito di questo effetto di attesa nell’acquisto in molti consumatori è ancora vivido il ricordo della recente guerra di standard (ultima

di una lunghissima serie nel settore audio e video) tra Blu-Ray e HD DVD, guerra che ha visto il formato HD DVD affondare e sparire dall’orizzonte del mercato

insieme al supporto per i consumatori che lo avevano adottato. Il fatto che gli attuali occhiali 3D non siano intercambiabili tra loro ma ogni marca abbia i suoi

accessori dedicati, spinge molti potenziali acquirenti all’ attesa fino al momento in cui questa tecnologia sarà maggiormente standardizzata. I televisori auto-

stereoscopici (in grado cioè di restituire immagini in 3D senza occhiali) sono una realtà ancora lontana, e apparentemente tutto lascia pensare che la

tridimensionalità “casalinga” sia destinata per il momento a restare un fenomeno di nicchia nonostante gli investimenti e le speranze di molti: dalle case

produttrici, ai produttori di Blu-ray e spettacoli tv.

Per una panoramica più chiara della situazione sarà comunque necessario monitorare nei prossimi mesi

il mercato, soprattutto in previsione del periodo natalizio: il prossimo appuntamento durante il quale sono prevedibili acquisti massivi nel settore. A quel punto

probabilmente la tecnologia 3D sarà proposta a prezzi meno proibitivi e si potrà valutarne meglio la capacità di penetrazione nel mercato.

Sempre in

riferimento ai modelli ad alta tecnologia, merita un nota anche la categoria di nicchia dei TV OLED cioè dotati di display a colori con capacità di emettere luce

propria, fonte perciò di un ulteriore incremento in qualità (in particolar modo nella gestione dei contrasti, punto debole degli LCD) e di un risparmio energetico

ancora più alto. Gli OLED si mantengono comunque molto bassi in classifica, a parte un picco di 1,59% nel mese di marzo, non superano mai lo 0,72%. Un risultato

prevedibile se si considera il prezzo di questa categoria che si aggira su prezzi medi di 1.200 euro per pannelli di dimensioni decisamente limitate (attualmente

in commercio vi sono modelli da 10 e 15 pollici).

L’Osservatorio 7Pixel è uno strumento di analisi che ha l’obiettivo di fotografare l’andamento dei

mercati rilevando le tendenze nei desideri d’acquisto degli utenti. La ricerca di 7Pixel è uno strumento che illustra gli interessi di consumo in base alle

ricerche di prodotto effettuate sui siti del network 7Pixel (Shoppydoo.it e Trovaprezzi.it) che raccolgono oltre 5,5 milioni di visite ogni mese. Per la natura di

questi siti le ricerche sono finalizzate all’acquisto. Dunque chi cerca non lo fa per curiosità, ma per avere informazioni sul prodotto e conoscerne il prezzo con

una intenzione quantomeno iniziale di comprarlo. Analizzare queste richieste permette di avere delle analisi di grande utilità anche per le imprese, attraverso una

interessante panoramica settoriale dell’evoluzione dei gusti e delle tendenze basata su un campione di dati enorme.