1 Luglio 2005
Un imperatore al Festival LatinoAmericando: Moctezuma-L’imperatore del Quinto Sole

Un racconto suggestivo…

squarci di storia e di immagini che ci riportano a una civiltà mitica… un altro grande appuntamento con la cultura offerto dal Festival LatinoAmericando

Anche quest’anno il Festival LatinoAmericando, accanto alla musica di altissimo livello e al folklore delle sue iniziative, offre ai numerosi visitatori un

ricco appuntamento con la cultura legata all’universo latinoamericano.
Il 4 luglio, presso il padiglione del turismo del festival, viene infatti proposta una

serata speciale, con proiezione video, dedicata al libro Moctezuma-L’imperatore del Quinto Sole (Mondadori, 2004), di Antonio Aimi.
Nel corso della serata

l’autore, con l’ausilio di affascinanti immagini, mostrerà lo scenario in cui visse e morì Moctezuma, l’ultimo grande sovrano azteco: la Valle del Messico, la

ricostruzione della capitale dell’impero azteco, i resti del Templo Mayor, le sculture da lui commissionate, i disegni dei codici che mostrano l’incontro con gli

Spagnoli, l’unico dipinto coloniale che lo raffigura.
Il libro
Rigorosamente basato sui dati delle fonti etnostoriche e archeologiche, il racconto di

Moctezuma-L’imperatore del Quinto Sole si snoda intorno alla figura enigmatica e sfuggente del mitico imperatore azteco imprigionato da Cortés: ora presentato come

un vigliacco e un superstizioso, ora come un grande sovrano illuminato. Il libro non solo racconta la sua storia, ma ci induce a vedere il Messico preispanico coi

suoi occhi: il paesaggio splendente della Valle del Messico, le maestose piramidi di Tenochtitlan, le statue degli dei imbrattate di sangue e fuliggine, lo stesso

cielo degli inizi del Cinquecento. Con lui valutiamo l’incertezza degli oroscopi e il significato delle visioni procurate dal peyote. Come in un giallo, con lui

viviamo i momenti esaltanti della presa del potere e quelli tormentati dell’arrivo degli Spagnoli, cerchiamo di sfuggire ai complotti dei nemici e alle insidie di

un pugno di stranieri che sembrano inviati dagli dei. In conclusione l’enigma di Moctezuma, un sovrano potentissimo che senza combattere regala l’impero a degli

sconosciuti, viene svelato attraverso le pieghe di un racconto storico che, rovesciando l’interpretazione corrente delle cronache, restituisce spessore e realismo

a uno dei protagonisti del momento più drammatico dell’incontro tra due mondi diversi e contrapposti.
L’autore
Antonio Aimi da tempo si dedica allo studio e

alla classificazione dei reperti antichi e recenti delle culture amerindiane e all’approfondimento della visione indigena della Conquista del Messico. Già curatore

di tre mostre sull’Amazzonia (Civiltà dell’Amazzonia, Lerici 1992; I popoli delle penne, Monza 1993; Il mito del disegno, Milano 1995); ha classificato i reperti

della Raccolta Precolombiana del Castello Sforzesco, di cui è consulente, avendone curato nel 1990 e nel 1999, l’allestimento; ha studiato il linguaggio figurato

delle sculture delle culture protoclassiche del Messico occidentale e i problemi posti recentemente dal ripensamento dei musei di etnografia e/o di arte “altra”.

Dal 1995 scrive di archeologia e di arte precolombiana per Il Giornale dell’Arte e per Il Sole 24 Ore. E’ autore di importanti volumi e pubblicazioni scientifiche,

tra cui “Il ritorno del Serpente Piumato: Cortés inventa il più famoso dei miti aztechi”, “La vera visione dei vinti: la conquista del Messico nelle fonti azteche”

e “Messico”, l’unica guida sul Messico interamente dedicata all’archeologia.

Il Festival LatinoAmericando, nato nel 1991, è oggi la più importante

manifestazione dedicata all’America Latina. Con il passare degli anni è diventato una tradizione della Milano d’estate, grazie soprattutto a uno spontaneo

entusiasmo e a una costante attenzione del pubblico per le numerose proposte e iniziative offerte. Un evento unico in Europa che ha un forte valore culturale,

integrando l’aspetto dello svago e del divertimento con quello informativo su un continente affascinante che da sempre è in cima all’immaginario europeo.