10 Dicembre 2014
Verdi e Santa Cecilia prime in Europa per numero di concerti

Classic Voice: le orchestre sinfoniche italiane ai vertici della classifica della produttività, battono anche i Berliner e i Wiener. I loro musicisti lavorano 50 giorni l’anno in più di quelli in forza nei teatri d’opera in Italia.

 

10 dicembre 2014 – Prime in Europa per numero di concerti in sede: è questo il risultato di un’inchiesta di Classic Voice dedicata al pianeta delle orchestre sinfoniche italiane ed europee, che sarà pubblicata nel numero in uscita il 12 dicembre. Con 136 concerti l’anno nella stagione appena conclusa (2013-2014) La Verdi di Milano ha la medaglia d’oro della produttività. E con 103 concerti l’Accademia di Santa Cecilia di Roma quella d’argento. I Berliner Philharmoniker, unica orchestra straniera a salire sul podio, ottiene la terza posizione con 93 concerti. Le due orchestre sinfoniche italiane restano competitive anche se si considerano i concerti totali (in sede e in tournée): prima è di nuovo La Verdi (149), seconda la London Symphony (133), terzi i Berliner (128) e quarta Santa Cecilia (121), che supera i Wiener Philharmoniker (120). Un bel risultato per gli accademici di Santa Cecilia che venerdì 12 dicembre eleggono – caso unico in Italia di nomina elettiva – il loro prossimo sovrintendente. Il primato della Verdi stride con il mancato arrivo dei finanziamenti statali, denunciato proprio oggi dai vertici dell’orchestra milanese.

 

Mentre la produttività dei teatri d’opera italiani è tra le più basse d’Europa, quella delle principali orchestre sinfoniche colloca l’Italia ai primi posti di una ideale classifica, prima di realtà blasonate come quelle di Berlino, Londra o Vienna. Questo avviene perché gli orchestrali delle compagini dedicate al repertorio sinfonico (una quindicina in tutto quelle di livello nazionale o regionale) lavorano molto più delle consorelle dei teatri d’opera: in media 216 giorni l’anno per orchestrale contro 165, pur guadagnando meno (tra 45 e 36 mila Euro l’anno le sinfoniche contro una forbice che oscilla tra 57 e 44 mila Euro l’anno, per le liriche). Nonostante queste performance gestionali, l’attività sinfonica pesa solo 26 milioni l’anno sulle spalle dello Stato, contro i 190 milioni del Fus destinato alla lirica.

 

Limitandoci alla produttività delle orchestre regionali italiane, la prima per numero di concerti è la Haydn di Bolzano e Trento, quella con più spettatori ogni anno i Pomeriggi musicali di Milano e l’ente con i maggiori incassi da biglietteria la Toscanini di Parma.